Sostenere il turismo: come il Covid-19 influenzerà il viaggio del futuro
DOI:
https://doi.org/10.6092/2723-9608/7177Parole chiave:
Futuro del turismo, cambiamento globale, pandemia, crisi, turismo on demandAbstract
Il nuovo Coronavirus (COVID-19) sta sfidando il mondo. Senza preavviso, senza vaccino e senza una sufficiente capacità di fronteggiamento medico e sanitario della pandemia, gli interventi non farmaceutici, soprattutto quelli di distanziamento sociale e quarantena, sono la strategia principale per contenere la diffusione del virus. Le restrizioni globali della mobilità e l’annullamento di tutte le attività legate al turismo stanno causando la più grave perturbazione dell’economia globale dalla Seconda guerra mondiale. La pandemia COVID19 ha sorpreso l’industria del turismo, più di quanto in questo ultimo ventennio non abbiano fatto gli attacchi terroristici, i terremoti, gli tzunami o i disastri sociali e finanziari dello scorso decennio. Con i divieti di viaggio internazionali che colpiscono oltre il 90% della popolazione mondiale e le restrizioni diffuse alle relazioni gregarie, il turismo è cessato in gran parte a partire dal mese di marzo 2020. Ad oggi i dati statistici sugli impatti della cancellazione delle prenotazioni alberghiere, dei viaggi aerei, delle crociere e della filiera enogastronomica sono devastanti. Sebbene altamente incerte, le prime proiezioni dell’Organizzazione mondiale del turismo per quest’anno 2020 suggeriscono che gli arrivi internazionali potrebbero diminuire del 20-35% rispetto al 2019. Particolarmente suscettibile alle misure per contrastare la pandemia da Coronavirus a causa della mobilità ridotta e del distanziamento sociale, il turismo contemporaneo è sotto la lente interpretativa della sociologia, soprattutto in termini di futuro. Gli studiosi di analisi previsionale (Barlow et al., 2016) enfatizzano il ruolo dei disastri “antropici” nel futuro del turismo, caratterizzati dall’interferenza umana con l’ambiente naturale, dalla deforestazione alla conversione dell’habitat naturale rimasto (Lade et al., 2020). In particolare, i cambiamenti climatici aggravano anche il rischio di focolai di agenti patogeni, poiché i cambiamenti climatici porteranno a migrazioni e diaspore umane, ad esempio a causa di eventi di siccità avanzata, inondazioni, incendi (VSF, 2018). Questo quadro previsionale obbliga a ripensare forme di adattamento spaziale dei flussi turistici che riguardano non solo la mobilità, ma anche il rapporto tra comunità di turisti e comunità di accoglienza. La pandemia di COVID-19 dovrebbe portare a una riconsiderazione critica del modello di crescita del volume globale per il turismo, per ragioni correlate ai rischi insorti nei viaggi globali e del contributo dell’industria turistica all’inquinamento globale, ai cambiamenti climatici e, più in generale, al dissesto socio-culturale di talune aree geografiche del mondo. Questo abstract propone una riflessione sul tema del futuro del turismo confrontando, attraverso l’analisi previsionale, gli impatti di COVID-19 con precedenti epidemie e altri tipi di disastri sociali e illustrando come la pandemia cambierà il turismo globale. Il focus del paper sarà sul come e perché è necessario mettere in discussione il modello turistico di crescita del volume dei flussi sostenuto da UNWTO, ICAO, CLIA, WTTC e altre organizzazioni mondiali del turismo, limitando la capacità di carico turistico dei territori e prevedendo forme di turismo “on demand”.