Dottrina, giurisprudenza ed evoluzione del diritto
DOI:
https://doi.org/10.6093/2421-0528/9799Parole chiave:
dottrina, giurisprudenza, interpretazione, Costituzione, legislatoreAbstract
Come dimostra anche la storia del diritto, compito della scienza giuridica, nelle sue due componenti di dottrina e giurisprudenza, non è solo quello di fare l’esegesi della legge o darne applicazione. Invero, i giuristi, specie in ambito costituzionale, possiedono una naturale propensione a costruire, piuttosto che a individuare, il diritto e a mediare tra testi (normativi) e contesti (sociali). Questa propensione emerge ancor più nettamente oggi a motivo, per un verso, di una Costituzione rigida e per valori che richiede loro prestazioni prima sconosciute e, per altro verso, di un quadro ordinamentale lacunoso e al contempo caotico che, dovuto anche a fattori esterni, comunque esige di essere continuamente ricomposto. L’autorevolezza e la legittimazione di carattere tecnicoscientifico, anziché politico-democratico, di cui essi godono rappresentano non già un impedimento, bensì il presupposto stesso per esercitare sempre più un ruolo di controllo, di impulso, di integrazione e persino di supplenza rispetto ad altri poteri costituzionali, Parlamento in primis.