Borghi antichi abbandonati: “nuovi vuoti” nelle città metropolitane. Il caso di Genova
DOI:
https://doi.org/10.6092/2281-4574/3017Parole chiave:
Borghi antichi abbandonati, città metropolitanaAbstract
I patrimoni culturali dismessi e non valorizzati nel nostro Paese sono numerosi. Uno sguardo particolare deve essere rivolto ai borghi antichi. Questi hanno costituito la struttura portante della distribuzione demografica dell’Italia almeno fino agli anni successivi alla seconda guerra mondiale; in quegli anni si è assistito al progressivo svuotamento dei borghi, al loro abbandono e conseguente declino. Le cause sono da ricercare in motivi storici e naturali. In realtà il quadro è più ampio visto che il grado di dismissione di tali patrimoni può essere di tre livelli: borgo completamente abbandonato, parzialmente abbandonato, abbandonato con fondazione di un nuovo centro. Tale problematica, vista la dimensione del fenomeno, diventerà una importante tematica da affrontare, in alcuni casi, nell’ambito delle nuove città metropolitane che dal 1 gennaio 2015 sono subentrate alle omonime province. Tali nuovi vuoti creati dall’abbandono dei borghi antichi dovranno essere pianificati e gestiti, quali risorsa, nelle strategie delle nuove realtà territoriali.
Il paper, attraverso l’applicazione di una metodologia appositamente predisposta nell’ambito di una ricerca in corso di sviluppo, analizza alcune esperienze di borghi antichi ricompresi all’interno della Città metropolitana di Genova andando ad evidenziare strategie per il recupero e la valorizzazione.
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