Contro il valore educativo della poesia

Note sull’Apologeticus de ratione poeticae artis di Girolamo Savonarola

Autori

  • Lucia Pappalardo Università degli Studi di Salerno

DOI:

https://doi.org/10.6093/2284-0184/6643

Parole chiave:

poesia, prisca theologia, profezia, Marsilio Ficino, estetica

Abstract

Interrogato dall’umanista Ugolino di Vieri sulla possibilità di riformare la letteratura antica, sostituendo ai contenuti pagani episodi tratti dalla Bibbia, per educare con diletto i cristiani al vero, Girolamo Savonarola compose nel 1491 l’Apologeticus de ratione poeticae artis, nel quale respingeva la proposta del Verino, e si soffermava sul posto della poesia nella classificazione delle scienze e contestava l’assimilazione di quella al livello della teologia, come sostenuto da una parte consistente della cultura umanistica dell’epoca. Il saggio si propone di analizzare gli argomenti dell’Apologeticus, fondati sull’associazione della poesia a logica e retorica, e di evidenziare come la critica di Savonarola vada intesa nell’ambito della strategia di contrasto alla lettura dell’antico implicata nel modello della prisca theologia (ficiniana, ma non solo) che aveva il difetto, secondo il frate, di comportare una equivalenza tra la figura del poeta e quella del vero profeta.

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Pubblicato

2020-01-22