Robot, assistenti virtuali, bambini e formule di cortesia

crescere nell’epoca del dataismo compiuto e degli ibridi ontologici

Autori

  • Fabiana Gambardella Università di Napoli Federico II

DOI:

https://doi.org/10.6093/2284-0184/10672

Parole chiave:

intelligenza artificiale, valutazione, tecnologie per l’educazione, istruzione superiore

Abstract

Il presente saggio intende soffermarsi sulla rivoluzione epistemologica e i risvolti etici connessi con la crescente diffusione dell’IA, in particolar modo sull’impatto che essa esercita sulle nuove generazioni, il cui “ambiente di comportamento” è caratterizzato dalla presenza quotidiana di assistenti virtuali o robot sociali, che interagiscono con i bambini attraverso la voce e azioni efficaci. Queste nuove “entità”, non ascrivibili alla categoria dell’umano, né dell’animalitas, e nemmeno descrivibili come meri oggetti, rappresentano veri e propri “ibridi ontologici” e determinano l’approssimarsi di nuove categorie. Che tipo di relazione è dunque possibile instaurare con tali artefatti? Quella di dominio del tipo “padrone-servo”, oppure, al contrario la tendenza è  verso un’antropomorfizzazione della macchina tendente a livellare umano e artefatto?

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Pubblicato

2024-01-16

Fascicolo

Sezione

Bio-Education & Cognition