La transmission des résidences romaines chez les cardinaux du Quattrocento
DOI:
https://doi.org/10.6093/1593-2214/9234Parole chiave:
Moyen Âge, XVe siècle, Palais, Rome, RenaissanceAbstract
Les cardinaux tentent au Quattrocento de s’approprier, selon des modalités diverses, un palais qui doit leur servir de résidence. Ils investissent par conséquent dans des travaux de construction, de reconstruction ou de restauration. Néanmoins, les porporati ne sont généralement pas les propriétaires de ces palais. Par ailleurs, les souverains pontifes ont un droit de spoliation qui leur permet en théorie de faire main basse sur l’héritage des cardinaux à leur mort. Les sénateurs de l’Église du XVe siècle tentent alors de contourner ces contraintes pour que leurs efforts immobiliers puissent profiter à leurs parents après leur mort.
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