Di regine, sante e eretiche. Su Guglielma e sulla recente storiografia
DOI:
https://doi.org/10.6092/1593-2214/5535Parole chiave:
Guglielma, eresia, inquisizione, agiografiaAbstract
Nella seconda metà del XIII secolo a Milano vive una donna di nome Guglielma ritenuta santa in vita, e per tale ragione sepolta nel cimitero dell’abbazia cisterciense di Chiaravalle, e condannata per eresia post mortem in un processo inquisitoriale svoltosi nel 1300. Il passaggio dalla santità, locale e pubblica, all’eresia è solo una delle molteplici metamorfosi di una donna che mostra una irresistibile “forza di contemporaneità”. Attraverso il confronto con la storiografia internazionale il contributo analizza non solo la figura di Guglielma all’interno dei processi inquisitoriali, dove santità ed eresia coesistono, ma anche le molteplici legendae agiografiche e le sacre rappresentazioni che hanno indotto alcune studiose a sovrapposizioni e commistioni, secondo il modello del metodo filologico-combinatorio, accuratamente decostruite.
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