«Prescindendo dai versi di Dante»? Un percorso negli studi tra testi, biografia e documenti
DOI:
https://doi.org/10.6092/1593-2214/429Parole chiave:
Dante Alighieri, Codice diplomatico dantesco, critica dantesca, Michele Barbi, Gianfranco ContiniAbstract
L’articolo si concentra sul posto che i documenti raccolti nel Codice diplomatico dantesco ha avuto nella storia degli studi danteschi nell’arco dell’ultimo secolo. Questa storia è scandita in tre quadri, il primo incentrato sul centenario del 1921 e sulla figura di Michele Barbi; la seconda fase, dominata da Gianfranco Contini, è collocata intorno al centenario della morte nel 1965; l’ultima fase è quella più recente. Il rapporto degli studiosi con i documenti è stato incostante, ed è cambiato in relazione a fattori molteplici, tra cui il rapporto tra i vari campi disciplinari e le generazioni degli studiosi e il loro rapporto reciproco, anche politico. Sulla base del nuovo interesse per le fonti documentarie che emerge negli studî più recenti, gli autori propongono di tornare a studiare più da vicino e con strumenti nuovi i documenti che riguardano Dante e la sua famiglia, cercando di fare attenzione a non far interferire troppo lo studio dei documenti con l’autonarrazione che Dante propone della sua biografia.
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