La tutela costituzionale dell'ambiente tra valori (meta-positivi), interessi (mercificatori) e (assenza di) principi fondamentali

Autori

  • Antonio Gusmai Università del Salento

DOI:

https://doi.org/10.6092/2421-0528/6448

Abstract

Il presente lavoro intende mettere in luce la preoccupante, odierna, debolezza della tutela ambientale nella Costituzione italiana. Al fine di garantire una tutela reale ed effettiva dell’«ambiente e dell’ecosistema», infatti, non appare sufficiente fondare lo status costituzionale dell’ambiente esclusivamente su valori meta-positivi (ossia su un piano meramente assiologico), o su norme/principi costituzionali inespressi (come tali principalmente frutto dell’attività ermeneutica del giudice) o, ancorpeggio, attraverso un’alluvione di provvedimenti normativi scoordinati e mal scritti sul piano della legislazione primaria (come tendenzialmente hanno fatto tutti i Governi repubblicani succedutisi nel tempo).
Ciò che si tenterà di sostenere è invece la necessità di inserire in Costituzione un principio espresso di diritto ambientale. Principio, si dirà, magari espressamente allignato fra quelli c.d. “intoccabili”, indispensabile a fornire agli interpreti-applicatori uno strumento ermeneutico “forte”, utile a garantire una più intensa e sicura tutela dell’ecosistema a fronte di diritti ed interessi economico-finanziari che si mostrano sempre più esiziali per l’ambiente, invocati e sorretti ormai quasi «religiosamente» dalle
«lobby di mercanti» che sostanzialmente governano lo scenario globale contemporaneo.

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Pubblicato

2019-08-02

Come citare

Gusmai, A. (2019). La tutela costituzionale dell’ambiente tra valori (meta-positivi), interessi (mercificatori) e (assenza di) principi fondamentali. Diritto Pubblico Europeo - Rassegna Online, 1(1), 128–157. https://doi.org/10.6092/2421-0528/6448