Self-knowledge, Authenticity and Obedience

Autori

  • Josep E. Corbí Universitat de Valencia

DOI:

https://doi.org/10.6093/1593-7178/2836

Parole chiave:

conoscenza di sé, autenticità, obbedienza, Williams, Weil

Abstract

In questo articolo propongo un descrizione del privilegio epistemico dato alla prospettiva della prima persona, alla quale si relaziona un certo tipo di potere su sé stessi. Vorrei mettere in discussione il punto di vista di Robert Dumm e Richard Moran sul problema del soggetto e abbozzare un approccio alternativo. A tal fine, vorrei per prima cosa avvalermi delle nozioni di Bernard William di riconoscimento e di donazione di senso e, in secondo luogo, utilizzare la distinzione di Simone Weil tra i due sensi di obbedienza e la nozione, ad essa associata, di attenzione. In contrasto con la visione di Moran e Dunn, concluderei affermando che un certo tipo di autopercezione è centrale nel nostro agire e, quindi, può condurci ad una vita relativamente autentica. Vorrei discutere sul fatto che questo tipo di autopercezione sfugge alle consuete annosità circa una mente privata, ma nondimeno riguarda specificamente la prima persona.

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Pubblicato

2014-11-04

Come citare

Corbí, J. E. (2014). Self-knowledge, Authenticity and Obedience. Bollettino Filosofico, 29, 48–72. https://doi.org/10.6093/1593-7178/2836