RIABITARE IL PATRIMONIO URBANO ED EDILIZIO DEI TERRITORI INTERNI: SPAZIO DIGITALE PER SERVIZI SANITARI EFFICIENTI
DOI:
https://doi.org/10.6092/2284-4732/7558Abstract
La necessità del distanziamento fisico, dettata dall’epoca pandemica in corso, ricade
inevitabilmente sulla vivibilità degli spazi urbani e di quelli abitativi. L’esigenza pressante
di qualità della vita, nella fisicità e nelle relazioni umane, impone di riguardare con
interesse a quei luoghi che ne sono depositari per sedimentazione storica. Una delle risposte
è nel riabitare i centri minori dei territori interni, luoghi con bassa densità demografica e
costruita, luoghi resilienti alle mutazioni urbane, luoghi salubri. Questi luoghi, di contro,
sono affetti da marginalità e carenze di infrastrutture e servizi. Le tecnologie digitali si
propongono sempre più come ausilio nel recupero del patrimonio urbano distribuito nei
territori interni, implementando nuove performance e contribuendo a preservarne la fisicità.
Lo studio è focalizzato sui servizi sanitari in una visione interscalare: dal comprensorio allo
spazio abitativo; con l’utilizzo delle tecnologie digitali può ridursi la condizione di
marginalità mediante la telemedicina e l’assistenza a rete, con servizi itineranti e on
demand, con l’obiettivo di offrire migliori opportunità alle comunità geograficamente
disagiate.
Parole chiave: centri minori, borghi, aree interne, recupero soft, ICT, smart health