Spazi urbani residuali e nuove comunità di pratiche sociali
DOI:
https://doi.org/10.6092/2281-4574/6632Abstract
Strategie urbane generali e azioni tattiche contestuali possono cooperare, convivere e imparare reciprocamente? L’articolo s’interroga su questa questione generale articolando il tema in tre parti: la prima, una ricognizione sull’agopuntura urbana e sull’urbanistica tattica, in termini di casi e di letteratura internazionale di riferimento; la seconda, la presentazione del caso Milano, un’esperienza operativa che sperimenta sul campo la convivenza e il nutrirsi reciproco fra piano generale (che vede la rigenerazione urbana protagonista) e interventi tattici puntuali; la terza, un approfondimento degli aspetti e delle modalità di convivenza e reciproco apprendimento fra strategie urbane generali e azioni locali contestuali. Una sfida difficile ma probabilmente necessaria, non solo per ridare credibilità e operatività al piano generale con una nuova regolazione di cornice e un approccio multiscalare e multidimensionale; che consenta alla collettività di dispiegare i propri comportamenti quotidiani, sociali ed economici (il piano come piattaforma abilitante); ma anche per restituire - con una ritrovata attitudine alla cura dei luoghi e attraverso un approccio omeopatico al progetto e al processo - valore, significato e qualità agli spazi frammentati e residuali che caratterizzano la città contemporanea.
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