La pianificazione degli insediamenti ‘spontanei’: una sperimentazione tra piano e progetto.
DOI:
https://doi.org/10.6092/2281-4574/6086Abstract
Le aree urbane sviluppatesi in modo ‘spontaneo’, in assenza di pianificazione urbanistica o in deroga alle previsioni dei piani, costituiscono un paesaggio caratterizzante l’urbanizzazione contemporanea, in particolare in Campania. Queste aree pongono questioni rilevanti per l’urbanistica sotto il profilo giuridico e insediativo. Sotto il primo aspetto queste zone pongono problemi di legalità, dal punto di vista urbanistico costituiscono aree monofunzionali prive di spazi pubblici e di quei servizi che lo Stato sarebbe tenuto a garantire. La redazione del Piano Urbanistico Comunale rappresenta l’occasione per riconoscerne gli elementi distintivi e disciplinarne l’evoluzione. Inoltre, l’osservazione del fenomeno della “città di mezzo” in relazione al processo di pianificazione consente di mettere in tensione e rivalutare il dualismo tra piano e progetto urbano. La legislazione regionale campana assoggetta, infatti, tali aree alla redazione di strumenti attuativi, e l’estensione e la conformazione di questi brani di territorio appaiono idonee a sperimentare nuove forme di interazione tra piano e disegno urbano. Il contributo espone i risultati di ricerca conseguenti il rapporto convenzionale instaurato tra Dipartimento di Architettura dell’Ateneo Federiciano e il comune di Qualiano, situato nell’area nord-occidentale della neonata Città Metropolitana di Napoli, evidenziando le potenzialità di tali interazioni e i relativi limiti in relazione a contesti territoriali che presentano nuovi problemi, fragilità, esigenze e sfide. In particolare la sperimentazione svolta ha consentito di approfondire il tema della gestione degli insediamenti ‘spontanei’ all’interno dei contemporanei processi di pianificazione delle aree metropolitane mediterranee.
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