Le vie del mare nella pianificazione di emergenza. Il caso di Bacoli
DOI:
https://doi.org/10.6092/2281-4574/2709Parole chiave:
Sicurezza, Piani e progetti territoriali, Pratiche socialiAbstract
L’intera fascia costiera che da Bacoli arriva a Castellammare di Stabia racchiude, oltre un’alternanza di paesaggi di pregio e ampie aree di antropizzazione distorta e non pianificata, diversi elementi di rischio naturale, oggetto, negli ultimi anni, di strumenti di pianificazione dell’emergenza che incidono in maniera sostanziale nelle politiche e nei piani di governo del territorio.
Se un piano di emergenza, infatti, è un progetto di tutte le attività coordinate e di tutte le procedure che dovranno essere adottate per fronteggiare un evento calamitoso atteso in un determinato territorio, è evidente che è fondamentale un coordinamento con gli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale. Questo, in particolare, in territori sensibili come quelli costieri. In questo senso, i materiali per l’elaborazione di un piano di emergenza possono essere sostanzialmente quelli offerti e suggeriti dai diversi territori, compresi l’aspetto culturale e sociale della percezione e della reazione ai fattori di rischio.
Nell’articolo, utilizzando il caso studio della città di Bacoli, si esploreranno le possibilità offerte, nella pianificazione di emergenza, dal mare quale specifica via di esodo in caso di evento calamitoso. La riflessione muove da una disamina della particolare conformazione orografica e geografica della costa flegrea, della morfologia del territorio, del livello e dell’interconnessione infrastrutturale. Le strategie elaborate durante la redazione del piano di emergenza e protezione civile, da cui la riflessione prende le mosse, individuano nell’interfaccia terra-mare, appositamente adeguata, infrastrutturata e messa in sicurezza, un’opzione fondamentale nella gestione delle grandi emergenze cui è esposto il territorio flegreo.
Downloads

##submission.downloads##
Pubblicato
Fascicolo
Sezione
Licenza
Gli autori che pubblicano su questa rivista accettano le seguenti condizioni:- Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera, contemporaneamente licenziata sotto una Licenza Creative Commons - Attribuzione che permette ad altri di condividere l'opera indicando la paternità intellettuale e la prima pubblicazione su questa rivista.
- Gli autori possono aderire ad altri accordi di licenza non esclusiva per la distribuzione della versione dell'opera pubblicata (es. depositarla in un archivio istituzionale o pubblicarla in una monografia), a patto di indicare che la prima pubblicazione è avvenuta su questa rivista.
- Gli autori possono diffondere la loro opera online (es. in repository istituzionali o nel loro sito web) prima e durante il processo di submission, poiché può portare a scambi produttivi e aumentare le citazioni dell'opera pubblicata (Vedi The Effect of Open Access).