CITTÀ DI ACQUA, CITTÀ DI ARTE La città e l’acqua nella produzione artistica
DOI:
https://doi.org/10.6092/2281-4574/2572Parole chiave:
città, acqua, arteAbstract
Le “città d’acqua”, convertitesi in “città d’arte”, hanno preso a gareggiare tra loro per il rinnovo estetico del proprio volto, attuando quella politica dell’abbellimento architettonico ed urbanistico che favorirà il fiorire delle botteghe artigiane in una dialettica concorrenza con il parallelo proliferare di centri di studi umanistici e scientifici, che comporteranno il consolidarsi dei cenacoli culturali, progressivamente fuoriusciti dal chiuso delle strutture monastiche conventuali, nei quali prenderanno ad abitare riflessioni, ricerche, teorie, idee, progetti e scuole di pensiero che vedranno come protagonisti matematici e filosofi, letterati e poeti, storici ed archeologi, in uno con i maestri dell’operare nel variegato universo dell’arte.
Il nostro attuale sguardo non è indirizzato ad evidenziare chi, da urbanista, da filosofo,da imprenditore e da politico, ha contribuito a realizzare il “bello” della “città di mare” ma chi, da artista , ha saputo coglierne le valenze estetiche e paesaggistiche, evidenziandone gli aspetti lirici e quelli drammatici, contribuendo a sottolinearne le cadenze negative e quelle positive, la vitalità o la solitudine, alla ricerca di un fascino sensoriale che prenda le distanze dalla mera proposizione di un racconto.
La letteratura artistica indirizzata alla “città di acqua” ha radici antichissime. Nasce dal mito più che dalla storia; ne sublima le immagini liberandole da quei vincoli spazio - temporali che ne circoscrivono l’universalità, riducendone il campo alla pura visibilità. L’opera d’arte, anche quando indugia sul racconto, non ne coglie solo la componente formale, epidermica descrizione di circostanze paesaggistiche, ma ne approfondisce i caratteri connotativi, interpretandone i significati più reconditi e riproponendoli all’attenzione di chi voglia aggregarsi all’azione indagatrice, procedendo oltre la rappresentazione visualizzata, per penetrarne, insieme all’artista, quell’anima recondita che la connota.
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