La rigenerazione dell'area urbana costiera di Scheveningen: Pearl by the Sea
DOI:
https://doi.org/10.6092/2281-4574/2045Parole chiave:
globalization, regeneration, coastal area, The Hague, ScheveningenAbstract
In nessun posto si sentiva l’avanzamento della globalizzazione come nella zona costiera di Scheveningen: una delle grandi località balneari del Nord-ovest dell’Europa con una ricca tradizione vicino all’Aia, sede del governo Olandese. Nel novecento un consorzio di banchieri di Parigi, Francoforte e Amsterdam fondò accanto al paesino medievale di pescatori una località balneare con una casa di cura e un casino’ aperto al pubblico. Alla fine del ventesimo secolo il posto perse il suo fascino, e quando anche la pesca nel porto diminuì significatamente la zona costiera entrò in crisi e il comune decise di dare un impulso economico. Ma le ambizioni non si fermarono lì. Nel 2005 venne portata avanti l’idea di trasformare Scheveningen nel Secondo Centro Internazionale dell’Aia con corrispondente archittetura e urbanistica. La località balneare, il vecchio paese di pesca e il porto dei pescatori vennero uniti con un’impressionate lungomare e diventò una densa struttura urbanistica sulla costa del Mare del Nord. La crisi finanziaria del 2008 mise fine alle ambizioni di alto livello, che fu di conforto agli abitanti della zona. La gente temeva in particolar modo il soffocamento dalla parte del turismo delle zone abitative, il turismo che dall’altra parte era, e dovrà essere, fonte del benessere locale. Il paese dei pescatori mantenne il suo carattere originale, il porto divenne molto diverso dagli schizzi e progetti originali, e la località balneare perdette la battaglia di concorrenza con il Primo Centro Internazionale, la vecchia città dell’Aia, e degradò. Come avenne tutto questo con La Perla sul Mare del Nord? Fu la crisi, o la sregolatezza degli abitanti ed impreditori? O fu la distanza dalla realtà degli amministratori comunali?Downloads
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Pubblicato
2013-12-30
Fascicolo
Sezione
Articoli
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