Il paesaggio dei centri abbandonati.(Tra natura e cultura)

Autori

  • Tiziana Coletta Università degli Studi Federico II di Napoli

DOI:

https://doi.org/10.6092/2281-4574/1164

Parole chiave:

paesaggio, centri abbandonati, conservazione

Abstract

Il paesaggio dei centri abbandonati costituisce un patrimonio dalla molteplici valenze, in larga parte ancora da esplorare, nel quale convivono azione antropica e virulenza della natura, in perenne conflitto; una sorta di guerra che registra il continuo alternarsi di vittorie e sconfitte e che lascia sul campo da un lato gli scempi esercitati dall’uomo sulla natura nel perenne tentativo di assoggettarla alla sua sudditanza (sbancamenti, disboscamenti, bonifiche ecc.) dall’altro le devastazioni e le rovine insediative provocate dagli sconvolgimenti tellurici (terremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche ecc.).

Al fascino estetico esercitato dal paesaggio dei centri abbandonati sui maestri del vedutismo internazionale e sugli artisti – artigiani dei presepi napoletani non ha corrisposto una parallela attenzione alle altre valenze che il contesto esprime ( tecnico - scientifiche, storiche, ambientali, ed educative) e che lo elevano alla dignità di “bene culturale”, rendendolo, in quanto tale, meritevole di conservazione, restauro e valorizzazione.

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Biografia autore

Tiziana Coletta, Università degli Studi Federico II di Napoli

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Pubblicato

2008-12-15