Boncompagno da Signa da retore a storiografo

Autori

  • Paolo Garbini Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

DOI:

https://doi.org/10.6092/1593-2214/5462

Parole chiave:

storiografia cittadina, autorialità, Boncompagno da Signa, Liber de obsidione Ancone

Abstract

Analizzando il brevissimo giro d'anni in cui Boncompagno da Signa, magister di ars dictaminis compose e poi rivide il Liber de obsidione Ancone (1198-1201) e le parole del prologo dell'opera, si individua nella polemica consapevolezza autoriale di Boncompagno la motivazione che lo portò a comporre il Liber, con cui intese guadagnare la storiografia al dominio della retorica accademica; si inquadra inoltre il Liber come prodotto del tutto originale nel panorama della storiografia cittadina coeva.

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Pubblicato

06-02-2018

Come citare

Garbini, Paolo. 2018. «Boncompagno Da Signa Da Retore a Storiografo». Reti Medievali Rivista 19 (1):557-70. https://doi.org/10.6092/1593-2214/5462.

Fascicolo

Sezione

Saggi in Sezione monografica - 2