«Nec tu ignobilis Symeoni Anthiochino poteris conparare»: Vulfilaico, stilita longobardo

Autori

  • Roberto Alciati Università degli Studi di Torino

DOI:

https://doi.org/10.6092/1593-2214/456

Parole chiave:

Historia Francorum di Gregorio di Tours, pratiche ascetiche, costruzioni delle identità, dinamiche culturali di auto-definizione

Abstract

Scopo di questo contributo è ricostruire la storia del diacono longobardo Vulfilaico, il quale decide di stabilirsi su una colonna. La vicenda, raccontata nella Historia Francorum di Gregorio di Tours, costituisce un ottimo studio di caso per la storia religiosa della Gallia tardoantica e per la costruzione di identità differenti. La condanna della pratica stilitica di Vulfilaico da parte dei vescovi gallici si fonda su tre obiezioni: Vulfilaico è ignobilis, quindi indegno di emulare Simeone (identità etnica); è un diacono, quindi non può sovvertire l’ordine gerarchico (identità religiosa); non può proporre una pratica spuria, ovvero né clericale né monastica, quindi sovvertire l’ordine delle relazioni sociali (identità collettiva o sociale).

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Pubblicato

13-06-2015

Come citare

Alciati, Roberto. 2015. «“Nec Tu Ignobilis Symeoni Anthiochino Poteris conparare”: Vulfilaico, Stilita Longobardo». Reti Medievali Rivista 16 (1):127-45. https://doi.org/10.6092/1593-2214/456.

Fascicolo

Sezione

Saggi in Sezione monografica