Diventare maestra nell'Italia post-unitaria. All’origine del processo di femminilizzazione di una professione
DOI:
https://doi.org/10.6092/1827-9198/6030Parole chiave:
scuola elementare, formazione magistrale, Scuola Normale, femminilizzazione delle professioni, Storia della ScuolaAbstract
L’articolo propone una ricostruzione storico-educativa della figura della maestra elementare all’indomani dell’Unità d’Italia facendo riferimento agli aspetti fondativi della scuola italiana, ai bisogni educativi della popolazione e alla condizione femminile propria dell’Ottocento. La necessità di contrastare l’ingravescenza dell’analfabetismo comportò la necessità di reclutare una parte della popolazione nell’insegnamento delle competenze di base e quindi all’istituzione di un indirizzo di studi preparatorio per maestri e maestre, nacque così la Scuola Normale. Le donne, naturalizzate nel ruolo di madre ed educatrice, divennero le protagonisti della formazione dei fanciulli, occupando ben presto lo spazio occupazionale aperto dalla fondazione della scuola pubblica elementare. Tuttavia le scarse condizioni lavorative, la misoginia culturale di ancora gran parte dell’Italia e le caducità dell’edilizia scolastica fecero di questa professione una vocazione dedita spesso al sacrificio.Downloads
I dati di download non sono ancora disponibili.
##submission.downloads##
Pubblicato
2018-12-13
Come citare
Carbone, A. (2018). Diventare maestra nell’Italia post-unitaria. All’origine del processo di femminilizzazione di una professione. La Camera Blu. Rivista Di Studi Di Genere, (19). https://doi.org/10.6092/1827-9198/6030
Fascicolo
Sezione
Genere e formazione
Licenza

Questa opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 4.0 Unported.