Pacifismo femminile ed energie rinnovabili su piccola scala. La mobilitazione anti-nucleare nella Svezia degli anni Settanta
DOI:
https://doi.org/10.6092/1827-9198/5694Parole chiave:
impegno pubblico, genere, movimento femminista, resistenza antinucleare, energia rinnovabile, politicaAbstract
Per molto tempo le donne in Svezia non vennero accolte volentieri nel dibattito sull’energia, né nel settore energetico. Ad ogni modo, durante gli anni Settanta alcune attiviste femministe influenzarono e determinarono cambiamenti importanti nella politica svedese dell’energia. All’inizio del decennio, Birgitta Hambraeus introdusse la resistenza contro il nucleare nel parlamento svedese. Il 26 settembre 1979, in oltre cento località svedesi ebbe luogo la Marcia delle donne contro l’energia nucleare. Fu uno dei segni più evidenti di come alcune femministe influenti presentassero la battaglia contro il nucleare come un tema cruciale per le donne. In questo articolo analizziamo la nascita e le mobilitazioni dell’impegno femminista nelle politiche energetiche nella Svezia degli anni Settanta. Il nostro obiettivo è quello di mostrare l’attivismo delle donne, i discorsi femministi e le strategie basati sul loro impegno verso una società caratterizzata dall’energia rinnovabile, e contraria all’energia nucleare. A tale scopo utilizziamo materiali d’archivio, documenti politici e interviste qualitative.Downloads
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Pubblicato
2018-06-25
Come citare
Kall, A.-S., & Hultman, M. (2018). Pacifismo femminile ed energie rinnovabili su piccola scala. La mobilitazione anti-nucleare nella Svezia degli anni Settanta. La Camera Blu. Rivista Di Studi Di Genere, (18). https://doi.org/10.6092/1827-9198/5694
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