Infertilità, procreazione medicalmente assistita, prematurità
DOI:
https://doi.org/10.6092/1827-9198/3939Parole chiave:
infertilità, procreazione medicalmente assistita, prematurità, ferita identitariaAbstract
Il lavoro descrive il filo rosso che collega l’esperienza della coppia che riceve una diagnosi di sterilità o infertilità, il percorso relativo alla procreazione medicalmente assistita e il possibile esito di questo percorso in un parto pretermine, con conseguente ricovero del neonato in un reparto di Terapia Intensiva Neonatale. Il vertice da cui viene esaminato questo filo conduttore è quello della sofferenza identitaria femminile, vissuta dalla donna prima del concepimento e dalla madre del piccolo ricoverato poi. Viene evidenziato il ruolo che può svolgere lo psicoterapeuta con esperienza specifica sul campo in un apposito spazio di prevenzione e cura di tali ferite identitarie e di come questa funzione psicologica a sostegno della funzione genitoriale possa assumere maggiore efficacia se in concomitanza sussiste un’équipe di cura integrata che veda i medici e il personale sanitario formato a un dialogo empatico e competente sul piano della relazione con la coppia che li incontra prima e dopo il concepimento. Un caso clinico esemplifica il discorso.
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