«Le mani gentili». Pittrici a Napoli nell’Ottocento
DOI:
https://doi.org/10.6092/1827-9198/2971Parole chiave:
paintresses in Naples, femaleartists, Real Istituto di Belle Arti di NapoliAbstract
Attraverso le parole della critica coeva si analizzano le problematiche relative alla ricezione e alla diffusione dell’espressione artistica femminile nella Napoli dell’Ottocento. Il processo di professionalizzazione delle artiste, nel delicato passaggio da un ampio dilettantismo alla possibilità di accesso al Real Istituto di Belle Arti, è delineato considerando la presenza femminile negli ambienti espositivi napoletani e l’importanza dell’abilitazione all’insegnamento di disegno nelle scuole.
Mentre a Parigi le artiste, escluse dalla vita culturale, si autogestiscono nel separatista Salon des Femmes, a Napoli le Biennali Borboniche, la Promotrice Napoletana, l’Esposizione Nazionale di Belle Arti del 1877 immettono pittrici e scultrici sul mercato e costituiscono importanti momenti di visibilità.
Il complicato percorso per il riconoscimento dello status professionale delle artiste può dirsi compiuto in diverse donne che si realizzano come pittrici a tempo pieno, abbracciando carriere da professioniste e partecipando a mostre di respiro internazionale.
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