La disgiuntura del tempo: sulla differænza derridiana tra spettro e spirito
DOI:
https://doi.org/10.6093/1593-7178/8711Abstract
The contribution aims to select some specific parts of Jacques Derrida’s book, entitled Spectres of Marx (1993), in order to propose a preliminary etymological and historical contextualization of the meaning of the term “spectrum”. This overview will devote special attention to the resemantization of the term that was imposed by Isaac Newton. The article will subsequently examine the theoretical difference between “spectre” and “spirit” through the Derridean neographism of différance and the analysis of William Shakespeare’s “out of joint”. The idea is to clarify the disarticulation of the traditional interpretation of time, proposed by Derrida. These argumentation will, in turn, make reference to specific aspects of Derrida’s reading of circumscribed sections of Martin Heidegger’s philosophical reflection and of Sigmund Freud’s psychoanalytic research.
Keywords: Freud, Heidegger, Newton, Spectrum, Spirit
Downloads
##submission.downloads##
Pubblicato
Come citare
Fascicolo
Sezione
Licenza
Bollettino Filosofico pubblica in internet, ad accesso aperto, con licenza:
| CCPL Creative Commons Attribution |
L'autore conserva il copyright sul suo contributo, consentendo tuttavia a chiunque "di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l'opera", purché siano correttamente citati l'autore e il titolo della rivista. L’autore, al momento della proposta di pubblicazione, è inoltre tenuto a dichiarare che il contenuto e l’organizzazione dell’opera è originale e non compromette in alcun modo i diritti di terzi, né gli obblighi connessi alla salvaguardia di diritti morali ed economici di altri autori o di altri aventi diritto, sia per testi, immagini, foto, tabelle, sia per altre parti di cui il contributo può essere composto. L’autore dichiara altresì di essere a conoscenza delle sanzioni previste dal codice penale e dalle leggi speciali per l’ipotesi di falsità in atti ed uso di atti falsi, e che pertanto Bollettino Filosofico è esente da qualsiasi responsabilità di qualsivoglia natura, civile, amministrativa o penale, e sarà dall'autore tenuta indenne da qualsiasi richiesta o rivendicazione da parte di terzi.