Croce e la rivoluzione

Autori

  • Girolamo Cotroneo Università degli Studi di Messina

DOI:

https://doi.org/10.6093/1593-7178/2139

Parole chiave:

Croce, Storicismo, Rivoluzione europea, Storia

Abstract

“Rivoluzione” per Croce non è né una categoria storiografica “forte”, né un decisivo canone storico d’interpretazione. Tuttavia, non è un semplice dato empirico, un fenomeno che Croce, sebbene non  esalti, possa tuttavia sottovalutare. Esso ci conduce al fatto che nelle sue opere non c’è una vera e propria analisi del fenomeno della rivoluzione, ma una valutazione storica delle rivoluzioni europee, che inizia con la rivoluzione francese: una valutazione ampiamente diversificata come rivelato da varie considerazioni, dettate dalla sua visione etica e politica e dalla sua analisi delle conseguenze della rivoluzione francese del 1789, quella napoletana del 1799, le rivoluzioni “liberali” del 1830 e del 1848, come pure quella sovietica. Tutto ciò, ovviamente, “guidato” dal famoso concetto del “positivismo della storia”, che non gli consente di respingere, come un corpo estraneo rispetto alla storia, un evento rivoluzionario.

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Pubblicato

2013-12-05

Come citare

Cotroneo, G. (2013). Croce e la rivoluzione. Bollettino Filosofico, 28, 126–142. https://doi.org/10.6093/1593-7178/2139

Fascicolo

Sezione

Editoriale