OCCUPARE, TRASFORMARE, ABITARE. STUDENTATI ROMANI E CASI STUDIO EUROPEI
DOI:
https://doi.org/10.6092/2284-4732/4077Abstract
La carenza di alloggi a basso prezzo e di adeguati servizi di supporto riguarda ormai la vita di milioni di studenti. Nella città di Roma il mercato privato è uno dei più costosi del paese, è spesso illegale, ed assorbe gran parte della domanda di abitazioni per studenti. Nascono così, per iniziativa di collettivi di studenti, in edifici dismessi, situazioni di occupazione che attraverso pratiche sperimentali di co-abitazione si definiscono come nuovo manifesto per il diritto allo studio che, in termini più ampi, sostenga anche il diritto alla città. Lo studio riconosce nella legittimazione e valorizzazione di questi processi spontanei un motore per la definizione di inedite forme architettoniche. Infine, a sostegno delle nostre conclusioni, sono analizzati due casi studio europei in cui la riconversione architettonica del patrimonio costruito ha saputo teorizzare e formalizzare gli stessi principi e valori affermati nelle occupazioni romane.
Parole chiave: studentati, occupazioni informali, Roma